Il gruppo “Pléiade”

 

Fondata nel 1975, la Scuola di Danza Pleiadi di Roma conserva ancora oggi il suo nome in onore delle grandi ballerine del fine Ottocento italiano che raccolsero l’eredità delle grandi stelle romantiche e fecero parte del gruppo cosiddetto delle Pleiadi, riunito sotto il comune denominatore dell’insegnamento del sommo Carlo Blasis, “il legislatore di tutta la danza”.

 

Maria Brambilla, detta Sofia Fuoco, nella Favorita di Donizetti.
Litografia su disegno di C. Derancourt, pubblicata nel 1850.

 

Tra queste straordinarie ballerine troviamo Sofia Fuoco (nata Maria Brambilla, 1830-1916), una delle più brillanti allieve di Blasis. Esordì da bambina alla Scala e la sua fama si consolidò presto, tanto che fu chiamata ad interpretare il Pas de quatre di Cesare Pugni accanto alla Taglioni nel 1846. Nello stesso anno debuttava all’Opéra di Parigi ove per la forza delle sue punte fu soprannominata “la pointue”. Il balletto d’esordio fu Betty di Mazilier e Pugni. Alla Scala tornò nel 1853 per presentare il suo cavallo di battaglia: Catarina, o la Figlia del bandito di Perrot e Pugni. Ma tutti i teatri italiani, da Venezia a Bologna, da Roma a Firenze, da Perugia a Trieste l’acclamarono.

 

Amalia Ferraris (1828-1904), “la nuova Taglioni”.
Litografia di Eduard Kaiser del 1852.

 

Amalia Ferraris nel Ballet des Elfes di Gabrielli. Litografia del 1856.

 

Da ricordare anche Amalia Ferraris (1828-1904), anch’ella allieva del Blasis a Milano. Per la sua leggerezza, espressività e grazia fu detta “la nuova Taglioni”. Debuttò alla Scala ancora bambina nel 1841 e negli anni successivi ebbe parti sempre più importanti. Dal 1856 al 1863, dominò all’Opéra di Parigi debuttando con un balletto scritto per lei: Les Elfes di Mazilier. I suoi trionfi si consolidarono con Marco Spada dello stesso coreografo, con Sakountala di Lucien Petipa e con L’Etoile de Messine di Pasquale Borri. Negli intervalli dei suoi impegni parigini fu a Pietroburgo. Pare che il celebre compositore Tchaikovsky amasse designare la giusta forma della danzatrice indicando proprio l’eleganza di Amalia Ferraris, «per la fluidità e la classicità dei suoi movimenti» (Poznansky, Tchaikovsky, p. 57). Nel 1868, la Ferraris, tornò in Italia e danzò in vari teatri, rientrando anche alla Scala con Leonilda di Paolo Taglioni e con due “balli grandi” di Monplaisir: Brahma e La Camargo.

Altre grandi ballerine che fecero parte del gruppo furono: Augusta Domenichettis, Maria Baderna e Flora Fabbri. Tutte queste ballerine contribuirono ad esportare la tradizione coreica Italiana nel resto d’Europa.